Presso il Centro di Ascolto e Prima Accoglienza “Buon Pastore” di Forlì, di via Fossato Vecchio è attivo dal febbraio 2009 un “ambulatorio per le persone in stato di difficoltà”, conosciuto dai pazienti abitali come l’ambulatorio dei barboni, purtroppo poco conusciuto dalle altre realtà sociali del territorio forlivese.
La “mission” di questa iniziativa caritatevole è quella di fornire, a titolo gratuito, assistenza medica e farmaceutica a tutte quelle persone, italiane e straniere che, per particolari circostanze non hanno la possibilità di accedere ai servizi forniti dal Servizio Sanitario Nazionale.
La tipologia degli utenti è legata al loro “status”. Possono essere immigrati con permesso di soggiorno ma senza residenza, emarginati socialmente e giuridicamente, esiliati politici, titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari o per protezione sussidiaria.
Prima della nascita di questa realtà, il Centro di Ascolto, (coordinato dal dott. Marcello Copertino), ha gestito in primis questa emergenza sanitaria, per dare una risposta immediata, umana e concreta a questo fenomeno. Infatti, gli ospiti venivano accolti ed orientati presso gli ambulatori di medici di base che si erano resi disponibili a visitare e curare queste persone.
Dopo l’accordo con il Centro Studi per il Volontariato e la Solidarietà dell’USL di Forlì, (coordinato dalla dott.ssa Daniela Valpiani), si è realizzato una struttura adeguata, organizzata e idonea alle esigenze del servizio offerto e in grado di dare risposte adeguate sul territorio. Attualmente, grazie alla disponibilità di circa settanta operatori fra medici, infermieri e volontari dell’USL, che gratuitamente mettono i propri talenti a disposizione di questi fratelli meno fortunati, a prescindere dal loro credo, colore politico o della pelle. Questi costituiscono la struttura portante dell’ambulatorio e un punto di riferimento umano e professionale nel rispetto della dignità dell’assistito.
L’ambulatorio fornisce i propri servizi tutti i mercoledì, dalle ore 16.00 alle 17.30. L’attività è assicurata dalla presenza di un volontario con funzioni amministrative affiancato da un operatore Caritas per accogliere e verificare, su tutto il territorio nazionale, la non iscrizione del paziente nelle liste del S.S.N. Un medico e un infermiere (alcuni in pensione- vedi cardiologo) che, eseguono la visita di primo livello e somministrano direttamente eventuali farmaci di prima necessità. Con la presa in carico vengono seguiti, anche con visite successive, fino alla completa guarigione.
I pazienti usufruiscono in modo gratuito delle terapie farmacologiche, grazie al Banco Farmaceutico che fornisce i medicinali necessari. Di esami e accertamenti più approfonditi, grazie ad una seconda rete di medici specialisti che hanno dato la loro disponibilità pur non operando nel Centro.
Grazie ad un service del Lions Club Forlì Host, (novembre 2010), si è creato un “fondo” che ha lo scopo di finanziare i costi degli accertamenti clinici necessari .
È inoltre allo studio un progetto per allargare il ventaglio delle prestazioni indispensabili, ma più onerose, come ad esempio quelle odontotecniche.
I pazienti accolti in questa struttura sono stati circa 120 con oltre 250 visite effettuate e, provengono da ogni angolo della terra: dal Bangladesh alla Bolivia, dall’Afghanistan al Marocco, dall’Ucraina alla Costa d’Avorio e anche alcuni, senza fissa dimora, dall’Italia;
Un plauso e un particolare ringraziamento vanno alla Caritas Diocesana, al Centro di Ascolto, al Centro Studi, ai Volontari e a tutte quelle persone che con la loro attenzione verso gli “ultimi” rendono possibile la realizzazione di questi progetti di solidarietà.
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